Accudire sì, farsi fagocitare no!
La mamma sacrifica tutto per il bene dei figli: un'immagine che appartiene al passato. Perché annullarsi per i propri pargoli non va più di moda. Il motivo? Una mamma felice e realizzata è meglio di una frustrata. È meno soffocante, insegna l'indipendenza e offre un importante modello alla prole. E ai partner.
di Marta, supermummy - Tag: indipendenza, Istinto materno, sacrificio

“Lo faccio per mio figlio”: questo è il pensiero che dominava incontrastato nella mente di mia madre e delle mie zie. Istinto materno o retaggio culturale – o abbinata di entrambi – è stato così per secoli. Le mamme italiane poi, chiocce per definizione, sono state in testa a tutte le classifiche mondiali.
Ma fino a che punto mettere i figli sempre al primo posto è una scelta ‘sana’? Madre uguale a sacrificio vale ancora? In quanti oggi giudicherebbero una mamma che pensa anche a sé come un’imperdonabile egoista?
Le cose stanno cambiando anche se è difficile sradicare quell’idea di donna dedita a occuparsi degli altri che ha dominato per secoli. La mia di madre, per esempio, dopo che ha cresciuto me e i miei fratelli, si è presa sulle spalle i vecchi genitori fino alla fine e per tutta la vita ha badato a mio padre “che poverino è stanco, ha lavorato tutto il giorno”, lo giustificava.
NON AZZERARE CIÒ CHE SIAMO
Ma torniamo a noi. Quando il figlio è piccolo è naturale che le sue necessità siano prioritarie ma bisogna trovare un giusto equilibrio e non arrivare mai ad annichilirsi. Non azzerare noi stesse ma conservare momenti da dedicare al nostro benessere e alla nostra felicità, è questo il vero atto d’amore. Perché se diventare madri vuol dire rinunciare alle donne che siamo state – chiudendo in un cassetto interessi, passioni e competenze – allora il prezzo da pagare è troppo alto. E non fa bene a nessuno: non ai figli, non alla coppia, né tantomeno alla società.
Avere una madre appagata e realizzata è sano, è un esempio da seguire insegna a rendersi indipendenti e, al momento giusto, a tagliare il famoso cordone ombelicale. «I miei figli meritano una mamma felice» dice Valeria sul divanetto delle Sfacciate. Ed è vero. Per raggiungere l’obiettivo a volte dobbiamo saper dire loro dei NO. Si tratta di un egoismo sano che va coltivato.
Ognuna di noi ha il suo modo di volersi bene; può farlo praticando sport, continuando ad avere una vita sociale ricca e soddisfacente, non rinunciando alla propria carriera professionale, curando l’aspetto estetico. O semplicemente ritagliandosi una piccola routine quotidiana capace di riconnetterci con l’Io più profondo. Per me, da mamma, è stato lo yoga, che pratico tutt’oggi. E per voi?

Pillola… di benessere
DA ASSUMERE: PER COMBATTERE LO STRESS DA MATERNITÀ
Il pranayama, gli esercizi di respirazione della tradizione yogica, così come la mindfulness sono incredibili antistress. Sono sufficienti pochi minuti al giorno per constatarne il potere rilassante e rigenerante. Per mamme sopraffatte dalle incombenze di tutti i giorni questi esercizi di respirazione possono essere una vera manna. Da trasformare in routine quotidiana.
Sfacciate
Episodio Sette – “Prendersi cura”
Come ben sappiamo Noemi, la nostra conduttrice sfacciatissima, non ha peli sulla lingua e a volte le sue domande non danno scampo, come quella secca che ci pone in apertura di episodio, l’ultimo della prima stagione del nostro podcast: «Che cosa significa per voi prendervi cura di voi stesse?». Insieme a Valeria e Carmen scopriremo che non è così facile rispondere, perché noi donne sembriamo programmate soprattutto per prenderci cura… degli altri. Senza contare che qui abbiamo a che fare, tra l’altro, con due mamme e Noemi ce la metterà tutta per trascinarle fuori dalla loro mammitudine, per forzarle finalmente a mettersi sul gradino più alto nella scala delle priorità, anche grazie all’aiuto della Prof.ssa Cetin. Ce la farà? Buon ascolto e arrivederci al prossimo… ciclo di Sfacciate!