La parola all'esperta
Allerta anemia
Prendersi cura di sé significa anche dedicarsi alle cose che non si vedono o non si sentono. Come l’anemia da ferro. La ciclicità mestruale durante il periodo fertile – ed è un punto che molti sottovalutano – predispone le donne allo stato di sideropenia. La professoressa Cetin ci spiega cos’è.
di Prof.ssa Irene Cetin - Tag: Anemia, Sideropenia

La quantità di sangue che si perde ogni mese con le mestruazioni è compresa tra 30 e 60 ml di sangue e una donna può perdere fino a 5 mg di ferro al mese, che molto frequentemente determinano uno stato di sideropenia (dal latino sìderos = ferro e penìa = povertà).
Questo è un punto che il medico deve tener particolarmente sotto controllo, soprattutto se la donna ha cicli abbondanti, problemi di assorbimento o segue diete particolari, come quella vegana.
Ognuno di noi, infatti, ha una percentuale diversa di assorbimento (per esempio, se in una bistecca ci sono 10 milligrammi di ferro, a seconda della persona, se ne può assumere da 10 a 60 mg) e sappiamo che l’attività sportiva molto intensa, per esempio, provoca microtraumi a livello intestinale che incidono sull’assorbimento di questo minerale, in una condizione che già si associa ad aumentate richieste di ferro.
Quando c’è una mancanza di ferro, la produzione di emoglobina è insufficiente e questo determina una scarsa circolazione di ossigeno attraverso l’organismo e l’alterazione di svariati processi metabolici. I sintomi derivati dall’indebolimento dell’organismo provocato da un’insufficiente ossigenazione del sangue, riducono tutte le performance del nostro corpo come, ad esempio, la capacità di concentrazione, la capacità di ragionamento, portando a estremo affaticamento e debolezza.

Professoressa
Irene Cetin
Professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università degli Studi di Milano, Direttore del Dipartimento Gestionale “Donna, Mamma e Neonato” – ASST Fatebenefratelli Sacco e Direttore UOC Ostetricia e Ginecologia Ospedale V. Buzzi – Università degli Studi di Milano – Polo Universitario L.Sacco.
COSA BISOGNA FARE?
Bisogna seguire un’alimentazione varia che includa alimenti ricchi di ferro sia di origine animale (per il ferro emico) sia di origine vegetale (non emico). Poiché il ferro emico è contenuto in alimenti come carne rossa carne di maiale, carne bovina, di cavallo, di pollo, tacchino e faraona, le persone vegane devono sempre rivolgersi ad un nutrizionista che possa aiutarle ad integrare questo tipo di ferro
Una donna che si scopre anemica deve rivolgersi innanzitutto al proprio medico che potrà eventualmente prescriverle un integratore che possa reintegrare le riserve di ferro. E poi agire sulle cause, per evitare che continui questa perdita cronica, come i cicli abbondanti che possono essere legati a cause disfunzionali, dovute a uno squilibrio fra estrogeni e progestinici oppure organiche come polipi o fibromi. Nel caso i cicli siano molto abbondanti e non vi sia un riscontro di anomalie anatomiche, si può pensare a utilizzare la pillola anticoncezionale con lo scopo di ridurre il flusso mestruale.
(Contenuto realizzato con il supporto di Italfarmaco S.p.a.)
Sfacciate
Episodio Sette – “Prendersi cura”
Come ben sappiamo Noemi, la nostra conduttrice sfacciatissima, non ha peli sulla lingua e a volte le sue domande non danno scampo, come quella secca che ci pone in apertura di episodio, l’ultimo della prima stagione del nostro podcast: «Che cosa significa per voi prendervi cura di voi stesse?». Insieme a Valeria e Carmen scopriremo che non è così facile rispondere, perché noi donne sembriamo programmate soprattutto per prenderci cura… degli altri. Senza contare che qui abbiamo a che fare, tra l’altro, con due mamme e Noemi ce la metterà tutta per trascinarle fuori dalla loro mammitudine, per forzarle finalmente a mettersi sul gradino più alto nella scala delle priorità, anche grazie all’aiuto della Prof.ssa Cetin. Ce la farà? Buon ascolto e arrivederci al prossimo… ciclo di Sfacciate!