Cara mamma, tieni a bada l’ansia!
Sembra che la maternità sia il periodo ideale per far fiorire ansie di tutti i tipi. Come facciamo a tenere sotto controllo gli stati di apprensione? Confrontandoci con altre mamme, prima di tutto. E poi rivolgendoci senza timidezze agli esperti. E non ultimo: condividendo i timori con il nostro compagno...
di Marta, supermummy - Tag: Cambiamenti ormonali, Inadeguatezza, Socialità

“Tutto ‘sto casino per un’insalata”: ricordo perfettamente di averlo pensato mentre lavavo una foglia alla volta con attenzione maniacale. Perché ognuno ha i suoi punti deboli: c’è chi ha consumato pacchi di bicarbonato e litri d’acqua per lavare frutta e verdura terrorizzata dalla toxoplasmosi, chi ha passato intere nottate con gli occhi fissi al soffitto arrovellandosi sulla salute del feto che porta in grembo, chi ha assillato la guardia medica con mille telefonate al solo comparire di qualche linea di febbre del pargolo. E le cose non vanno meglio quando il bebè cresce: si soffocherà dormendo? Sta prendendo abbastanza peso? Perché ancora non gattona? A noi mamme non mancano certo le paranoie.
Comunque, è innegabile, gravidanza, parto e primi mesi del bambino sono periodi troppo densi di emozioni travolgenti per non scatenare mille motivi di apprensione. Esistono poi delle ragioni oggettive: cambiamenti ormonali, profonde trasformazioni del corpo, senso di inadeguatezza, stanchezza.
FAI IL PIENO DI ENERGIA POSITIVA
Per far sì che l’ansia non dilaghi sfociando in uno stato depressivo vero e proprio, esistono dei validi rimedi. Non isolarsi è fondamentale. Frequentare un corso preparto permette di sentirsi meno sole, di conoscere altre donne che sono sulla stessa barca, di stringere nuove amicizie. Anche condividere con il partner timori e preoccupazioni aiuta a non lasciare che la fantasia li ingigantisca a dismisura.
E poi non chiudersi a bozzolo in casa ma restare connesse al resto del mondo aiuta a non perdere la bussola: fai lunghe passeggiate, stai all’aperto in mezzo a un prato o se preferisci cammina tra le vetrine del centro, l’esercizio fisico è un ottimo antistress!
La gravidanza non è una malattia e la maternità non deve per forza essere associata al sostantivo ‘rinuncia’. Fare viaggi, andare al cinema, passare qualche ora alla beauty farm, prendere l’aperitivo con le amiche sono svaghi cui puerpere e neomamme non dovrebbero rinunciare.
Insomma, non lasciamo che vecchi modelli sociali compromettano uno dei periodi più belli della nostra vita.
Se hai voglia, facci sapere quali sono le tue manie ‘mammesche’ scrivendo sulla nostra pagina Instagram: parlare delle nostre paranoie e, magari, riderne è il modo più efficace per sdrammatizzare.

Baby blues o depressione post parto?
Il baby blues (dove ‘blues’ sta per malinconia) è una condizione transitoria cui la neomamma può andare incontro nei giorni successivi al parto a causa, principalmente, dei cambiamenti ormonali. I sintomi – tristezza, senso di inadeguatezza, pianto improvviso, irritabilità – si attenuano fino a scomparire dopo circa due settimane. Il 70-80% delle puerpere sperimenta il baby blues.
La depressione post parto è una vera e propria malattia e insorge tra la 6° e la 12° settimana dopo il parto e con il passare del tempo – invece di risolversi – peggiora. Può durare da 2 a 6 mesi. La donna fatica a prendersi cura di sé e del bambino. Non deve essere sottovalutata e necessita l’intervento del medico. Colpisce circa il 10% delle neomamme.
Fonte: Ministero della Salute www.salute.gov.it.
Sfacciate
Episodio Cinque – “In fondo all’anima”
Dopo aver rivoltato come un calzino il nostro corpo, nelle sue parti intime e visibili, per indagarne il funzionamento, era inevitabile che arrivasse la psiche a chiedere un po’ di attenzione. Sul divanetto delle Sfacciate, visto il tema sono pronte a sdraiarsi Francesca “Cesca” Tamburini e Alessia Foglia, in rappresentanza di TEEN un po’ YOUNG e delle ADULT per raccontarci di quando cadono nel buco nero e delle strategie usate per risollevarsi. E mentre Noemi per la prossima vita esprime il desiderio di rinascere gallina “che almeno lei non somatizza”, la dottoressa Tiezzi commenta il punto su cui tutte sembrano trovarsi d’accordo: un buon sesso può aiutare a risollevare il morale… L’importante è che sia davvero buono!