La storia di Benedetta

Chirurgia a fin di bene

Benedetta ha 23 anni e fino a cinque anni fa nelle foto si nascondeva. Non è più così da quando ha deciso di modificare ciò che la faceva soffrire: il suo naso. Oggi finalmente si sente bene con stessa. E gli altri vengono dopo…

di Redazione Woman Factor - Tag: , ,

Chirurgia a fin di bene

Tornavo a casa e mi dicevo “Ok, io non piaccio. Ma cosa ho fatto di sbagliato?”

Benedetta

 Benedetta, quando hai iniziato a non andare più d’accordo con una parte del tuo corpo?

«Purtroppo è iniziato tutto molto presto, quando alle elementari sono stati i miei compagni a farmi notare una cosa di cui io nemmeno mi ero accorta. Avevano notato che il mio naso aveva una gobba molto pronunciata e non avevano esitato un secondo a prendermi in giro. Subito era partita la gara per i nomignoli più azzeccati e crudeli, che a me non facevano per nulla ridere. ‘Befana’ ovviamente era il più quotato e il più cattivo di tutti»

Era questo che ti faceva soffrire?

«Sì, ma ancor più quello che rielaboravo io analizzando le loro parole. Tornavo a casa e mi dicevo “Ok, io non piaccio. Ma cosa ho fatto di sbagliato?”. Mi colpevolizzavo per una cosa di cui non avevo nessuna colpa. Anche se a mente fredda capivo di non essere io il problema, piuttosto gli altri … Mi dicevo “Se non sono capaci di andare oltre l’aspetto fisico è un problema loro, non mio”. Ma nel profondo ne soffrivo terribilmente»

Come si è evoluto allora il rapporto con il tuo corpo?

«Il mio mantra per tutte le scuole medie è stato “Sarò così fino ai 18 anni quando mi potrò rifare il naso, poi starò finalmente bene”. Era l’unica cosa che mi permetteva di tenere i denti stretti e non crollare di fronte a ogni battuta poco felice. Poi, però, già al liceo qualcosa è cambiato. Mi sono accorta che intorno a me c’erano altre persone con i loro difetti e le loro insicurezze. Non solo: mi sembrava che non se ne facessero un cruccio come accadeva a me. Lì ho capito che potevo valorizzare le caratteristiche belle e armoniose del mio corpo, invece che focalizzarmi solo sul naso»

L’importante è che non diventiamo noi i peggiori giudici di noi stessi.

Benedetta

Hai avuto qualcuno con cui condividere il tuo disagio?

«Qualcuno con la mia stessa esperienza no, e forse è anche questo che ha reso il tutto più difficile. Però ho scoperto che nel mondo ci sono un sacco di persone che vivono serenamente con le loro caratteristiche fisiche che non corrispondono ai canoni estetici prestabiliti. Penso spesso ad Alba Flores, attrice della serie Casa di carta, che ha un naso simile a quello che avevo io e se l’è tenuto…»

Ah, perché alla fine tu hai ceduto: ti sei operata?

«Sì, ma ho deciso solo quando sono stata sicura di farlo solamente per me. Non è stata una scelta per mettere a tacere gli altri o aderire a un’ideale di bellezza o chissà che altro. Volevo piacermi di più, tutto qui»

I famosi “altri”: cosa ti hanno detto dopo l’operazione?

«Ah, forse la cosa più divertente di tutta la storia! Proprio le persone che, falsamente, mi dicevano “Se ti crea così tanto disagio, falla una piccola operazione!” sono state le stesse che poi dicevano “Oggi il naso, domani il seno, dopo ancora gli zigomi… Se inizi con la chirurgia a vent’anni dove andrai a finire?!, capite che nonsenso?»

Tu rispondevi?

«No, perché non ne vale la pena: lì ho capito che il giudizio da parte dei più ci sarà sempre. L’importante è che non diventiamo noi i peggiori giudici di noi stessi, mortificandoci. Ho imparato anche che il problema si annida nelle parole, nel come chiami le cose. Il naso grosso, i fianchi larghi, il seno piatto non sono un problema, sono una differenza, fra le mille che ci sono nel mondo»

Ti sei mai pentita di aver fatto l’intervento?

«Mai, perché so di averlo fatto solo per me stessa».

Episodio Due – “Corpo in vista!”
SFACCIATE

Episodio Due – “Corpo in vista!”

Noemi Mariani non poteva trovare argomento più adatto da portare nel salottino della Sfacciate: il suo intervento alle tette, come dice lei. In controtendenza, si è sottoposta a una mastoplastica riduttiva e Valeria Sechi , over 50 con orgoglio, e la timida TEEN Cesca, entrambe “seno non pervenuto”, la seguono accendendo il dibattito sulle parti del nostro corpo che non accettiamo, cioè… tutte. Valeria giura che in menopausa non è più così: sarà vero? 

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