La storia di Isabella
Cistite: quando l’acqua non fa miracoli
Isabella fin dalla sua adolescenza ha sofferto di episodi di cistite, anche emorragica, attribuita a cause generiche, che con il trascorrere dell’età si sono via via fatti più intensi. Ha sempre sopportato. Finché, un giorno, con un approccio olistico ha risolto il problema, ritrovando il sorriso.
di Redazione Woman Factor - Tag: Antibiotico, Cistite, Escherichia coli, Infezioni, Perimenopausa, Urinocoltura

A 14 anni, al primo episodio, mia madre si è dispiaciuta ma mi ha fatto capire che era una delle tante sfighe che a noi donne tocca sopportare.
Isabella
Attorno ai 40 anni per molte donne inizia la lunga fase della perimenopausa. Il ciclo a volte sballa, diventa più o meno frequente, anche in termini di flusso. Dipende soprattutto dall’estrogeno, l’ormone che regola la nostra vita fertile e che in questo periodo inizia gradualmente a diminuire. L’estrogeno però ha anche una funzione protettiva, perché ci protegge dai batteri. Ecco quindi che con la perimenopausa aumenta il rischio di infezioni anche alle vie urinarie – dopo tutto lì sotto gli organi sono vicini vicini. Ed è proprio di infezioni alle vie urinarie e di cistite che abbiamo parlato con Isabella, 43 anni di Perugia. Isabella lavora in una piccola azienda dell’agroalimentare. Ama la piscina d’inverno e il mare d’estate. Due amori che, insieme agli amori in carne e ossa, le hanno causato – o così pensava lei – qualche problema di cistite.
Isabella, per molti anni la cistite è stata una presenza regolare nella tua vita. Quando è successo la prima volta?
«Me lo ricordo bene. Ero ancora adolescente – tieni presente che ho avuto le prime mestruazioni a 12 anni – ed era d’estate. All’epoca con la mia famiglia andavamo sempre in vacanza in Valle d’Aosta, in un campeggio attrezzato, con la roulotte. Di quella prima volta ricordo soprattutto lo spavento: sangue nella pipì. Puoi immaginare che colpo mi è venuto! Ecco, direi che prima del dolore c’è stato di sicuro lo spavento. Così sono andata da mia madre a chiedere aiuto.»
Come ha reagito?
«Si è dispiaciuta, ma non ha battuto ciglio, come a dire che era una cosa normale – una delle tante sfighe che a noi donne tocca sopportare. Tant’è che nel kit delle medicine da viaggio aveva già tutto l’occorrente perché anche lei ne soffriva. Oltre alle medicine (avevo un forte mal di pancia e qualche linea di febbre) mi ha dato una borsa dell’acqua calda, ma poi dovevo bere tanta acqua e correre tutto il tempo in bagno. Così, da quel giorno, oltre al fastidio delle mestruazioni, ho cominciato a mettere in conto che c’era anche questa cosa qui…»
E dopo quell’episodio ce ne sono stati altri?
«Nell’età post-adolescenziale frequentavo la piscina e almeno tre, quattro volte all’anno capitava un episodio, di solito, alla fine di un’influenza o di qualche malanno stagionale o subito dopo le mestruazioni. La prendevo come se fosse la coda delle malattie o una coda del ciclo. L’unica soluzione era ricorrere all’antibiotico e aspettare che facesse effetto.»
Prima di un viaggio, non parto se non ho i miei antibiotici sia in valigia sia in borsa – metti caso che dovessero smarrire la mia valigia in aeroporto.
Isabella
E dopo?
«Con i rapporti con il partner più frequenti, dopo il sesso spesso mi capitava di avere episodi di cistite. Così mi sono rivolta al medico che ha detto che probabilmente si trattava di cistite meccanica, dovuta allo sfregamento che però, in quelle condizioni, facilitava anche il passaggio di batteri tra ano e uretra. Non ti dico il disagio sotteso: a volte avevo paura anche a farmi toccare. Soprattutto d’estate, al mare…»
D’estate?
«Sì. Per via del caldo, del sudore, del costume bagnato… è stato proprio nell’estate dei miei 40 anni, al mare, che ho avuto un episodio così doloroso che il mio compagno mi voleva portare in ospedale. Mi sembrava pura follia solo l’idea di muovermi dal bagno. Ho passato una notte intera a bere, tra il water e il bidet (il caldo mi alleviava il dolore e avevo episodi continui di diarrea), l’antibiotico per fare effetto ha impiegato più di 12 ore durante le quali ho pensato di morire. Lì ho capito che dovevo fare qualcosa, e dopo mi sono rivolta a un nuovo medico, uno psico-neuro-endocrino-immunologo, perché a quel punto ci ho messo anche dentro la componente psicosomatica, e grazie al suo approccio olistico e a una terapia basata sull’integrazione di farmaci tradizionali con cure naturali, ma soprattutto prendendosi cura davvero del mio problema, mi ha permesso di risolverlo.»
E quindi niente più cistite?
«Ormai mi capita davvero di rado e comunque mai così violenta. Anche se pure oggi mi è rimasto il pensiero che possa tornare. Prima di un viaggio, non parto se non ho i miei antibiotici sia in valigia sia in borsa – metti caso che dovessero smarrire la mia valigia in aeroporto.»
Cosa ti ha pesato di più, di questo problema?
«Di sicuro la cosa che mi ha dato più fastidio è stata la reazione degli altri. Soprattutto di altre donne. Sai quante volte mi sono sentita dire: “Ah, si è capitato anche a me! Basta bere tanta acqua…”? Ecco, questa sottovalutazione l’ho trovata assurda. Perché magari in alcuni casi è vero, basta bere tanto, ma non sempre. E poi, amiche: non si può impiegare 25 anni per chiedere aiuto. Non possiamo pensare di risolvere tutto da sole perché non è vero che ci sono certe cose che dobbiamo sopportare in quanto donne, perché “siamo fatte così”.
SFACCIATE
Episodio Tre – “Anatomia Invisibile”
Nel salottino delle Sfacciate ritroviamo Marvi, esperta di dating e coscienziosamente single, questa volta in compagnia di Carmen “creativamentemamma” di 3 bimbe. Con Noemi a condurle, il trio di giovani donne approfondisce un tema… occulto, ovvero: il nostro apparato riproduttivo. E dintorni. Per alzare il livello di attenzione sulle nostre V, vagina e vulva, sulle nostre U, utero e umori, ma anche per scongiurare problemi con le I, infezioni e infiammazioni, senza dimenticare le zone anali. Per non dire del nostro PP, il pavimento pelvico, questo sconosciuto…