Mamme, tra panico e felicità
Un ritardo nel ciclo, una corsa in farmacia a fare incetta di test di gravidanza, il getto di urina sul tampone e quell'attesa snervante. E poi? Da 1 a 10 siamo sempre a... -3 nel sentirci preparate, soprattutto se a pesare su di noi incombe anche il giudizio degli altri.
di Marta, supermummy - Tag: Aborto spontaneo, Allattamento, Gravidanza, Parto

Un ritardo nel ciclo, una corsa in farmacia a fare incetta di test di gravidanza, il getto di urina sul tampone e quell’attesa snervante prima che le lineette dentro alla finestrella annuncino l’attesa o meno del futuro pargolo. Un’esperienza che accomuna molte di noi, certamente meno mistica dell’apparizione dell’Angelo Gabriele ma altrettanto insindacabile.
“Tutte le mamme felici sono simili tra loro, ogni mamma infelice è infelice a modo suo”, traslando – non ce ne voglia Tolstoj – il celebre attacco di ‘Anna Karenina’ scopriamo che vale anche se al centro mettiamo la maternità.
Lo scoprire di essere incinte può causare una felicità incommensurabile (con conseguente energia liberata equivalente a 9.5 sulla scala Richter cui seguono salti, gridolini, lacrime, risa isteriche) oppure un’ondata di panico simile a un devastante tsunami accompagnata da uno stato d’ansia che toglie il fiato e annebbia la vista.
Come impatta questa notizia su ogni donna (ma anche come impatta il sangue mensile se si cerca un figlio e si hanno problemi di infertilità) è materia troppo complessa da affrontare qui. Ma prima di continuare è bene sottolineare che ogni scelta – tanto continuare quanto interrompere la gravidanza – ha pari dignità, che solo la donna ha l’ultima parola, che una donna senza figli è donna allo stesso modo di chi di figli ne ha partoriti dieci, che la realizzazione passa attraverso tanti fattori di cui i figli sono solo un tassello. Argh, che fatica! Ma anche che gioia aver declassato il “giudizio” in serie C.
Assodate queste premesse, è certo che – per chi decide di intraprendere la maratona che all’arrivo prevede un neonato come jackpot – il ciclo è questione da mettere in formalina per nove mesi e più. Ma se dovesse comparire?
I sintomi più comuni che ci conducono in farmacia
- Ritardo ciclo mestruale / mestruazioni diverse dal solito.
- Gonfiore / dolore / cambiamento ai seni.
- Fare pipì di frequente.
- Mal di schiena e mal di testa.
Che rottura queste acque!
Non credete ai film hollywoodiani come fossero oro colato: ci hanno sempre mostrato la rottura delle acque come se fosse la cascata limpida del Monviso ma in realtà è più simile ad una perdita di un po’ di acqua dal rubinetto, magari mista a un po’ di muco. Niente paura è normale ma è meglio muoversi subito, senza perdere la calma. Ah! ah! voglio proprio vedere chi ci riesce.
Per chiudere in bellezza, e non rischiare che il ciclo si dimentichi di noi, chiediamoci anche quando arrivano le prime mestruazioni dopo il parto. Intanto si chiamano capoparto (oddio sembra già annunciare una seconda gravidanza, non era meglio chiudiparto?). Il periodo è molto variabile e dipende da tanti fattori tra cui l’allattamento visto che alti livelli dell’ormone della prolattina possono inibire l’ovulazione. Ah, attenzione! Anche se non è frequente, durante l’allattamento si può ovulare anche senza la comparsa di mestruazioni. Rapporti protetti perciò, se non si vuole correre il rischio di prendere la carta IMPREVISTI e finire al VIA ancor prima di chiudere il primo round.
E tu dopo quanto tempo dal parto hai avuto il primo rapporto? Dai non essere timida, vieni sulla nostra pagina Instagram e raccontaci com’è stato. Siamo nel terzo millennio non ci sono più tabù!
SFACCIATE
Episodio Uno – “Sotto questo ciclo”
Nel salottino della Sfacciate incontriamo Marvi Santamaria in rappresentanza di tutte le Young e Alessia Foglia, 100% Adult. Moderate, si fa per dire, dalla sfrontatezza di Noemi Mariani affrontano i temi che riguardano le mestruazioni, una parola che ancora suscita fastidio e nasconde tanti tabù. Uno su tutti, sesso durante il ciclo: si fa o no?