La parola all'esperta

Papilloma virus: non è una malattia femminile

Le giovani donne, prese dalle emozioni e dalle paure delle prime esperienze sessuali, tendono a trascurare la prevenzione di infezioni sessualmente trasmesse. Per non dire poi, della responsabilità da condividere con i partner.

di Dott.ssa Stefania Piloni - Tag: ,

Papilloma virus: non è una malattia femminile

Tra le infezioni sessualmente trasmesse, una delle più sottovalutate è certamente il papilloma virus soprattutto perché c’è un tema difficile da far capire: non si tratta di una malattia femminile! Anzi, possiamo dire che si tratta di un’infezione “sociale” visto che oltre 80% della popolazione ne viene in contatto almeno una volta durante la propria vita, anche se nella maggior parte dei casi senza conseguenze.

Le varianti dell’HPV sono tantissime, oltre 150, di cui 15 veramente “cattive” che tendono a dare una progressione della malattia e possono dare origine a tumori: nella donna tumori alla cervice uterina, in entrambi i sessi tumori alla faringe e tumori anorettali perché si entra in contatto con il virus attraverso i rapporti sessuali vaginali, anali e orali e addirittura con il petting.

Se è vero che la maggior parte delle lesioni causate da HPV sono asintomatiche, alcuni ceppi danno origine a condilomi o verruche genitali od orali, fastidiosi e dolorosi, la cui unica soluzione possibile è l’asportazione chirurgica.

Ginecologa

Stefania Piloni

Specialista in ginecologia e ostetricia. Esperta in fertilità, endocrinologia ginecologica e medicina naturale. Docente all’Università degli Studi di Milano (Medicina Naturale e Medicina Complementare). Si occupa anche di endoscopia ginecologica e di sala operatoria laparoscopica e laparotomica. È mamma di tre figli.

Per questo la vaccinazione è estremamente importante, mentre controlli ginecologici annuali, Pap Test e HPV Test garantiscono alle donne un primo livello di prevenzione. Per gli uomini non è così, non esiste uno screening standardizzato e routinario e il vaccino è il metodo di prevenzione primaria della malattia.

Questo rappresenta la sfida più importante: aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’infezione da HPV a partire proprio dall’educazione sessuale. Perché rischiare così tanto nel fare sesso? È questa la domanda che faccio più spesso negli incontri con genitori e figli.

Bisogna catturare l’attenzione dei ragazzi non solo parlando di sesso, ma soprattutto di responsabilità, sentimento, attenzione e cura per sé stessi e per l’altro e lo dico parlando soprattutto alle ragazze: se lui non ha il profilattico, sei tu che lo devi pretendere! Non sei una ragazza facile, ma furba che sta attenta e non permette la trasmissione di malattie!

(Contenuto realizzato con il supporto di Italfarmaco S.p.a.)

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