La storia di Ludovica
Quando la tiroide non aiuta…
I problemi di ipotiroidismo possono abbassare la probabilità di restare incinta perché influenzano la produzione di ovuli. È successo a Ludovica, oggi 58 anni, e al suo desiderio di maternità che non era mai pronto a realizzarsi e non si capiva perché...
di Redazione Woman Factor - Tag: Gravidanza, Ipotiroidismo

I problemi di ipotiroidismo possono abbassare la probabilità di restare incinta perché influenzano la produzione di ovuli. È successo a Ludovica, 58 anni, quando – vent’anni fa – sentì forte il desiderio di maternità. I mesi passavano e il desiderio non era mai pronto a realizzarsi. Da un esame del sangue emerse una condizione di ipotiroidismo pregresso.
In queste “faccende” non siamo noi ad avere in mano le redini del nostro destino…
Ludovica
Ludovica, ci racconti come ti sei accorta di soffrire di ipotiroidismo?
«Quando Andrea e io abbiamo iniziato a cercare un figlio avevo 36 anni. Eravamo convinti che sarebbe arrivato al primo colpo e invece, con nostro grande disappunto, passavano i mesi e il desiderio restava sulla carta. Così dopo circa un anno abbiamo iniziato a fare i classici esami di routine scoprendo che la mia tiroide non funzionava come avrebbe dovuto.»
Il medico cosa ti disse?
«Visti i risultati dell’esame del sangue, mi mandò a fare una visita specialistica. L’endocrinologo mi spiegò che si trattava di un disturbo autoimmune: il sistema immunitario aveva attaccato la tiroide causandone l’infiammazione e interferendo con la sua capacità di produrre gli ormoni tiroidei. Da quel giorno avrei, per sempre, dovuto ricorrere a una terapia farmacologica.»
E tutto questo cosa c’entrava con la difficoltà a rimanere incinta?
«Mi spiegò che probabilmente la difficoltà era riconducibile proprio al cattivo funzionamento della tiroide che è una ghiandola che regola moltissime funzioni tra cui la produzione di ovuli e il ciclo mestruale e dunque la fertilità.»
Cos’hai provato in quel momento?
«In realtà sono stata contenta che avessimo individuato una causa specifica. Mi sono detta: “Bene adesso diamoci dentro che abbiamo già perso abbastanza tempo”. Invece in queste faccende non siamo noi ad avere in mano le redini del nostro destino, possiamo indirizzarlo, certo, ma poi la vita va per la sua strada e noi non possiamo far altro che prenderla con filosofia e un po’ di fatalismo.»
Perché?
«Perché, sarà stato per lo stress o per la terapia che aveva bisogno di tempo per fare effetto o per non so cos’altro, ma sono passati altri 8 mesi prima di ricevere la buona novella. E non sono stati mesi semplici perché ogni volta che arrivava il ciclo per noi era una grande delusione. Eravamo mortificati e intanto tante coppie di amici stavano avendo il loro primo figlio.»
Forse anche l’attesa sociale e l’aspetto psicologico possono avere un peso…
«Credo di sì, ma non è facile rilassarsi e vivere una cosa tanto importante in maniera serena. In quel periodo ci siamo fatti aiutare da uno psicologo perché anche il rapporto di coppia era messo a dura prova. Per fortuna è una storia a lieto fine perché il diventare madre mi ha resa la donna più felice del mondo facendomi dimenticare le difficoltà e i momenti di tristezza».
Sfacciate
Episodio Sei – “Ormoni, questi squilibrati”
«’Sta donna è ormonalmente scompensata! Di solito le uniche cose che sentiamo dire sono queste… Diciamo che è la versione un po’ più dolce per dire questa donna è isterica»: le parole in punta di… disappunto con cui si apre il nuovo episodio, sono della dottoressa Tiezzi. A lei Noemi chiede aiuto on air per orientarsi nel complesso e affascinante mondo degli ormoni, di cui ammette di sapere pochissimo (nell’autovalutazione si dà un bel 2!). Alessia e Valeria, invece, complice l’età, sono decisamente più sgamate sul tema: ne hanno passate di ogni, tra problemi di infertilità, tiroide e un’infilata di cinque gravidanze cinque (Valeria, la nostra eroina!), per non dire della menopausa. E sono convinte che, con un po’ di consapevolezza in più, per le nuove generazioni sarà tutto più facile!