La storia di Michela
Quando ti senti diversa a causa del ciclo
Sono i nostri amici-nemici ormoni a decretare quando ci arriva il ciclo per la prima volta. E se ce lo hanno presentato troppo presto? Michela, studentessa di medicina a Pavia, racconta di come ha affrontato la sua pubertà precocissima e del suo rapporto mai risolto con il ciclo.
di Redazione Woman Factor - Tag: Disagio, Pubertà precoce, Terapia

Una volta al mese, l’infermiera del mio paese veniva a farmi una puntura prima dell’inizio della scuola.
Michela
Quando gli ormoni deputati ad agire sulle ovaie affinché comincino a produrre estrogeni e progesterone (gli ormoni che innescano il passaggio da bambine a donne, sono tra i più influenti sulla nostra vita) si svegliano troppo in anticipo, sei come un pesce nella savana. Ti muovi in acque che nessuno né conosce né vede. Ti senti diversa, affronti cose che gli altri non possono capire e ti serve sostegno da fuori. Michela, a 9 anni ha visto le prime mutandine sporcarsi di rosso. Immediatamente si è affidata agli esperti e, forse, ammette, dovrebbe trovare il coraggio di tornarci!
Michela, a chi ti sei rivolta quando a nove anni hai avuto le prime perdite?
«Io chiaramente ero molto piccola, quindi ad occuparsi di tutto è stata mamma. Mi ha portata prima dal pediatra e poi, su consiglio di questo, da un endocrinologo.»
Cosa avete dovuto fare?
«Come prima cosa, degli esami per capire se si trattava di disfunzioni legate all’alimentazione o se era una cosa fisiologica. L’endocrinologo mi ha prescritto una terapia ormonale che potesse rallentare l’arrivo del ciclo. Una volta al mese, l’infermiera del mio paese veniva a farmi una puntura prima dell’inizio della scuola e così per diversi anni ho scongiurato il fatidico momento. Ah, poi una volta capito che il mio era un caso di pubertà precoce, mamma mi ha portata anche da uno psicologo.»
Come mai lo psicologo?
«Perché la cosa più delicata era capire cosa fosse meglio per me. I miei genitori volevano evitare che io vivessi un disagio psicologico, oltre che fisico. Per una bambina alle elementari può essere traumatico gestire una cosa così grande…»
Ti sembra di aver fatto la scelta migliore?
«Ora come ora ringrazio tantissimo mia mamma per avermi evitato così tanti disagi, ma allora non la pensavo per niente così! Io avevo una paura folle delle punture e l’unico modo per sopportare l’ansia era farmele fare sdraiata sul divano mentre guardavo Disney Channel!»
E quando poi hai lasciato arrivare il ciclo com’è andata?
«Un vero disastro. Finché c’era la terapia, era tutto tranquillo e sotto controllo, dopodiché non ho mai avuto un ciclo sereno o regolare. Arriva sempre quando vuole, mi fa male e in più ora non posso sospenderlo come facevo da piccola. Sopporto. Ma non mi dispiacerebbe ricevere un “pizzicotto” veloce con quell’ago che tanto temevo davanti alla TV al posto dei dolori mestruali… Che dite, prenoto una visita dalla ginecologa?».
Sìììììììì!
Sfacciate
Episodio Cinque – “In fondo all’anima”
Dopo aver rivoltato come un calzino il nostro corpo, nelle sue parti intime e visibili, per indagarne il funzionamento, era inevitabile che arrivasse la psiche a chiedere un po’ di attenzione. Sul divanetto delle Sfacciate, visto il tema sono pronte a sdraiarsi Francesca “Cesca” Tamburini e Alessia Foglia, in rappresentanza di TEEN un po’ YOUNG e delle ADULT per raccontarci di quando cadono nel buco nero e delle strategie usate per risollevarsi. E mentre Noemi per la prossima vita esprime il desiderio di rinascere gallina “che almeno lei non somatizza”, la dottoressa Tiezzi commenta il punto su cui tutte sembrano trovarsi d’accordo: un buon sesso può aiutare a risollevare il morale… L’importante è che sia davvero buono!