La storia di Alessandra
TOS sì, TOS no. Di chi fidarsi?
Ad Alessandra, 55 anni, 4 anni fa è stato diagnosticato un tumore al seno, curato con la radioterapia. Oggi, in menopausa fastidiosa, vorrebbe provare la terapia ormonale sostitutiva. Ginecologo e oncologo hanno dato il via libera. Il medico curante invece storce il naso facendole venire una marea di dubbi.
di Silvia, seniorachi? - Tag: TOS, Tumore al seno

Una parte di me si sente moralmente debole a non riuscire ad affrontare le asprezze della vecchiaia con le mie sole forze…
Alessandra
Da quanto tempo pensi alla Tos come a una possibile soluzione ai tuoi problemi?
«A essere sincera, non da molto tempo perché fino a poco tempo fa ho provato a convivere con i sintomi della menopausa nonostante la mia vita ne sia stata parecchio influenzata, e non in positivo.»
Di che sintomi parli?
«Principalmente delle vampate che da più di due anni e mezzo mi tormentano sia di giorno che di notte. Sono veramente violente e mi lasciano fradicia di sudore e spossata. La notte mi svegliano, a volte mi costringono a cambiare le lenzuola e siccome può succedere di averne anche 3 o 4 per notte potete immaginare come mi svegli al mattino: stravolta.»
Perché hai aspettato a considerare di prendere la terapia ormonale sostitutiva?
«Perché nel 2019 mi è stato diagnosticato un tumore al seno dopo che – facendomi la doccia – ho sentito un minuscolo nodulo nella mammella sinistra. Per fortuna era al primo stadio ed è stato curato con radioterapia ma certo si trattava comunque di un cancro per di più positivo all’estrogeno. La Tos l’avevo archiviata come una pratica cui non avrei mai potuto fare ricorso.»
E i dottori che hai interpellato?
«Il ginecologo è convinto che una Tos tarata su di me avrebbe indubbiamente più pro che contro. Dice che sul piatto della bilancia non va messo solo il rischio di tumore al seno – peraltro secondo lui bassissimo – ma la mia qualità di vita in generale con le vampate, il sonno disturbato, una depressione latente, il sesso che si avvicina allo zero, i leggings che hanno sostituito i pantaloni in cui non entro più. Anche l’oncologo è dello stesso parere sempre che io mi sottoponga a controlli frequenti e accurati.»
E allora cosa ti trattiene?
«Per prima cosa una mia ritrosia innata ad introdurre nel corpo sostanze come medicinali e ormoni. Penso che più ne assumiamo più ne diventiamo dipendenti. Ricordo ancora la violenza che dovetti fare su me stessa da ragazzina per prendere la pillola anticoncezionale, e dire che non mi diede alcun effetto collaterale! E poi una parte di me si sente moralmente debole a non riuscire ad affrontare le asprezze della vecchiaia con le mie sole forze.»
I soliti sensi di colpa… c’è dell’altro?
«Sì, il fatto che il mio medico curante abbia storto il naso quando gli ho accennato alla Tos. Non è convinto, dice che si corre un rischio che è meglio evitare. Insomma, rema contro e io non so che fare, mi sento in mezzo al guado e non so decidermi. A chi devo dare ascolto?»
Cosa pensi di fare?
«Credo che darò una chance alla Tos. Non voglio rovinarmi i prossimi anni. Credo di meritarmi ancora un po’ di benessere e di felicità. E poi mi chiedo: è meglio diventare obesa, depressa, con l’osteoporosi e pure un po’ rimbambita o rischiare in percentuale minima di alimentare un tumore? Lascio a voi la risposta, io credo di essermela già data»
Sfacciate
Episodio Sei – “Ormoni, questi squilibrati”
«’Sta donna è ormonalmente scompensata! Di solito le uniche cose che sentiamo dire sono queste… Diciamo che è la versione un po’ più dolce per dire questa donna è isterica»: le parole in punta di… disappunto con cui si apre il nuovo episodio, sono della dottoressa Tiezzi. A lei Noemi chiede aiuto on air per orientarsi nel complesso e affascinante mondo degli ormoni, di cui ammette di sapere pochissimo (nell’autovalutazione si dà un bel 2!). Alessia e Valeria, invece, complice l’età, sono decisamente più sgamate sul tema: ne hanno passate di ogni, tra problemi di infertilità, tiroide e un’infilata di cinque gravidanze cinque (Valeria, la nostra eroina!), per non dire della menopausa. E sono convinte che, con un po’ di consapevolezza in più, per le nuove generazioni sarà tutto più facile!