La storia di Valentina

Un’attesa infinita (…e forse inutile)

Di storie per raccontare la perimenopausa ce ne sarebbero tantissime, anche perché è molto difficile trovare a quel periodo un vero inizio e una fine. Sì, quella prima o poi arriva... ma quando? Valentina, per esempio, sta aspettando da 8 anni!

di Redazione Woman Factor - Tag: , , ,

Un’attesa infinita (…e forse inutile)

La perimenopausa ha così tanti sintomi che si possono confondere con tantissime cause.

Valentina

La vita votata al lavoro e alle responsabilità professionali non è sempre facile. Stress, stress e ancora stress che impari a gestire di volta in volta, perché lo stress, subdolo, trova sempre nuove vie per manifestarsi. Prima è la colite, poi l’insonnia, poi il mal di testa, poi una fame da lupi e a volte, nei casi gravissimi, perfino l’amenorrea, cioè il ciclo che salta. A Valentina, 48 anni, insegnante di liceo a Treviso e volontaria in una onlus, appena superati i quaranta sembrava di aver finalmente raggiunto una certa tranquillità. Fino a che non ha cominciato a incombere su di lei lo spauracchio della perimenopausa…

Partiamo dall’inizio: quando è arrivato il tuo primo ciclo?

Valentina: «A dodici anni. Ero la prima della mia cerchia di amiche e non ricordo grandi traumi. Lo dissi a mia mamma che annunciò “la Vali è diventata signorina!” a mio padre e a mio fratello di tre anni. Poi forse lo dicemmo anche a mia nonna»

Mestruazioni regolari o no?

«Regolarissime. Ogni ventisette giorni. Ne facevo un vanto»

Dolorose?

«Sì, soprattutto i primi anni. Non mal di testa ma mal di pancia e nausea. Ma non mi sono fatta problemi a ricorrere a rimedi farmaceutici per alleviare il dolore»

Come vivevi le mestruazioni?

«Ho sempre cercato di fare in modo che la cosa non mi limitasse. Facevo molto sport, lo faccio tuttora, per cui da subito ho iniziato a usare gli assorbenti interni. Anzi, in prima liceo insegnavo a metterli a tutte le mie compagne di squadra»

A che età hai avuto i primi sintomi della perimenopausa e come li hai riconosciuti?

«A partire dai quarant’anni. In realtà mi sentivo benone ma mi sono fatta suggestionare dalle colleghe al lavoro che avevano qualche anno più di me e raccontavano i loro sintomi. Ecco, da quel momento è come se mi fossi messa in attesa, mi dicevo “sta per capitare anche a me”…»

Ho cominciato a far caso a tutti i sintomi che mi facevano capire che stavo cambiando irreversibilmente

Valentina

Quali erano i sintomi di cui parlavano?

«Ricordo che parlavano del ciclo che prima diventa più pesante e poi inizia ad accorciarsi sempre di più. Poi ancora il calo del desiderio – e io che dicevo “ah, ecco… non è che perché stai con tuo marito da trent’anni. Macché! È la perimenopausa!”. Da quel momento qualsiasi notte insonne non era più per il lavoro, per qualche arrabbiatura o preoccupazioni per famigliari e amici, no no! Doveva per forza essere la perimenopausa. Ho iniziato così a far caso a tutti i sintomi che in qualche modo mi potevano far capire che stavo cambiando irreversibilmente e a ricondurre tutto là»

Cosa ti spingeva a voler riconoscere in te quei sintomi?

«Non saprei. Forse era un po’ di ansia da controllo, che mi ha sempre contraddistinta, anche nella vita lavorativa. La perimenopausa ha così tanti sintomi che si possono confondere con tantissime cause. E in qualche modo, poter ricollegare ogni malessere a quella causa era quasi rassicurante. O forse era il fatto di non aver avuto figli…»

In che senso?

«Non ho mai avuto un desiderio di maternità fortissimo, poi per una serie di circostanze i figli non sono arrivati per cui – complice la mia educazione cattolica – forse avevo un latente senso di colpa per non aver usato fino in fondo il mio corpo. Come a dire che mi meritavo di andare in menopausa»

E poi la menopausa non è ancora arrivata…

«Esatto! Ho iniziato ad aspettarla a quarant’anni, ma a quarantotto ancora sono in attesa. All’inizio il ciclo da preciso quale era, ogni 27 giorni, arrivava con qualche giorno di ritardo. Oggi invece non è più o meno abbondante di prima ma da due anni salto un mese intero. E ho cominciato da poco a vivere una sindrome premestruale insopportabile (nel senso che sono insopportabile io!). Ma fino all’altro ieri no! Di sicuro in tutti questi anni ho alimentato una preoccupazione che potevo evitarmi ma credo che attorno alla perimenopausa ci sia così tanta confusione che ascolti quello che ti raccontano le amiche attorno a te e cerchi di far coincidere quel racconto col tuo»

Ti sei rivolta a dei medici?

«Ogni anno mi facevo prescrivere tutti gli esami ormonali dal mio endocrinologo (devo tenere da sempre la tiroide sottocontrollo per i noduli). Poi, quando andavo dal mio medico di famiglia, mi diceva impegnative alla mano: “Buon bagno di sangue” guardandomi come si guarda un’ipocondriaca da assecondare con un pat-pat sulla spalla. Il messaggio era: non stai morendo e non è mica una malattia. Una posizione molto da maschio e poco da medico – ho pensato. E certo, non è una malattia però non si può sottovalutare una situazione perché tanto capita a tutti. Invece mi sarebbe piaciuto essere più accompagnata e capire cosa ti succede e perché. Ma forse ero io la prima a dirmi “devi sopportare, Vali!”»

Se potessi dare un consiglio a una donna che si avvicina ai quarant’anni e pensa di notare i primi sintomi?

«Di rivolgersi a un ginecologo, una persona di estrema fiducia, che ti possa spiegare davvero cosa sta succedendo. E poi sicuramente di viverla in modo più rilassato e naturale possibile e di non stare sempre a cercare i sintomi. Serve consapevolezza, ma non per sentito dire».

Episodio Uno – “Sotto questo ciclo”
SFACCIATE

Episodio Uno – “Sotto questo ciclo”

Nel salottino della Sfacciate incontriamo Marvi Santamaria in rappresentanza di tutte le Young e Alessia Foglia, 100% Adult. Moderate, si fa per dire, dalla sfrontatezza di Noemi Mariani affrontano i temi che riguardano le mestruazioni, una parola che ancora suscita fastidio e nasconde tanti tabù. Uno su tutti, sesso durante il ciclo: si fa o no?

Ascoltalo su: